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"Pittura e Mistero"

da una lettera di Alberto Sughi

al pittore Sergio Saroni

Alberto Sughi

Carissimo Sergio,

da giorni pensavo di scriverti, ma aspettavo di essere un po’ più sereno: stavo lavorando ad un quadro che non facevo che cancellare e rifare tutti i giorni; non volevo, scrivendoti' partire da quel disagio che mi accompagnava durante tutta la giornata.

Ora mi pare di avere trovato qualche cosa su cui continuare e mi sento più tranquillo. Certo che dipingere è una cosa misteriosa; o, a dire meglio, misterioso è il nostro intervento ( nutrito di ragionamenti, di passione, di entusiasmi e delusioni ) su quella tela bianca che si va, popolando di possibili, ma pur sempre arbitrarie, “immagini della fantasia”. Di cosa ci fidiamo per decidere che ”va bene” o che “ancora non va” o che “ tutto è da rifare”? Cerchiamo un equilibrio o piuttosto una soddisfazione quasi fisica espressa dal nostro talento ? E’ il ragionamento o invece l’istinto a guidarci nel nostro lavoro? Tutto forse e altro ancora… Che per quanto ne possiamo dire noi pittori. e per quanto ne possano raccontare gli altri, la pittura rimarrà sempre un’altra questione. E continueremo a cancellare e a rifare con pazienza fiducia raccogliendo, tra i mille errori, qualche piccola certezza, alle quali ne aggiungeremo altre col tempo e la passione.

Alberto Sughi,
Cesena 15 novembre 1962

A. Sughi (Foto Ugo Mulas)

Alberto Sughi nella Piazza del Popolo di Cesena, 1962 (Foto: Ugo Mulas)

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