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Franco Solmi , Sughi L'immagine di un uomo smarrito tra gli oggetti
"...una ricerca estenuante, ostinata, di nuove acquisizioni, ma non improvvisate né raccolte semplicemente dal mare delle nuove tecniche d'immagine. Ciò che muta è, quindi, la 'situazione' e l'ambiente che coinvolge ora non più soltanto con le sue strutture e la sua atmosfera la figura dell'uomo, ma anche coi suoi oggetti e con le sue più minute e insinuanti realtà. Alla pesante lentezza dei grigi, illividiti dall'improvviso accendersi di un bianco, si sostituisce ora una piu’acida e macerata realtà di colori: rosa cupi, verdi soffocanti, ombre dure, trasparenze ossessive di plastica. E, perduta fra un rutilare di oggetti che lo travolge, una figura d'uomo, attonita, neppure capace di disperazione, oggetto essa stessa... La figura, inutile ormai, lascia deserti quegli 'interni' in cui la ossessionante presenza dell'oggetto, trafitto da luci di plastica, assorbe ormai ogni tensione. È come uno sguardo allucinato che segue le sottili variazioni brune del pavimento, e l'ergersi, in un'ombra drammaticamente tagliata dalle strutture che chiudono i dipinti (una porta, una parete) del 'mostro' oggettivato. Qui non v'è più nemmeno la sottile ironia, mediata dalle acquisizioni di un inedito 'Liberty', che rende ancora una misura umana - o umanamente credibile - al Ritratto immaginario di un uomo fra le cose. Ora sono le 'cose stesse' a disegnarlo, questo ritratto di uomo, come un'assenza" Franco Solmi Tratto da F. Solmi, L'immagine di un uomo smarrito tra gli oggetti, in L'Unita', 19 Dicembre 1967
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